La politica infame

E` ormai da oltre un ventennio che il consolidamento della globalizzazione e il continuo affinamento degli strumenti tecnologici hanno avviato una fase epocale di trasformazioni socio-culturali e politiche che hanno colpito non soltanto l’Italia ma tutto il mondo occidentale, rimettendo in discussione valori, identità e progresso.

Infatti, la società del petrolio, ovverosia la societa` in cui viviamo ormai da circa cento anni, sta cominciando a vacillare trascinandosi con se tutto quello che abbiamo fino adesso conosciuto, visto e gestito. Tuttavia, il Dio denaro rimane ancora l’epitaffio di questa societa` non solo come unico mezzo di condivisione ma anche come strumento di potere e abuso sociale.

Certamente e presto e azzardato trarre descrizioni e conclusione a cio` che si avvicendera` ma trarre spunti per il futuro rasentando l’utopia non e` certamente un peccato. Infatti, basta ripartire dalle societa` utopiche descritte dai tre romanzi come “Il mondo nuovo” di A.Huxley del 1932, “1984” di G.Orwell del 1948 e “Fahrenheit 451” di R.Bradbury del 1953, per ricondurre le riflessioni dei nuovi intellettuali verso nuove tipologie di societa` ideali che si scostino dai miti attuali della catena produttiva, del consumo e dell’obbedienza.

Nonostante che questi scritti abbiano, ovviamente, delle peculiari differenze tecnico-narrative, con personaggi, avvenimenti e strutture logistiche e temporali proprie, in tutti e tre è possibile ritrovare notevoli convergenze sulla struttura sociale e sul mantenimento della stabilità di questa in cui avvengono i fatti raccontati. Nelle diverse storie, che sembrano potersi completare ed ampliare a vicenda, il controllo sociale è la legge imperante ed esso è ottenuto in modi che rimandano gli uni agli altri e che fanno capo ai concetti di condizionamento, routine e propaganda. “…La stabilità è il fulcro. Non c’è civiltà senza stabilità sociale e non c’è stabilità sociale senza stabilità individuale…….Continua Luigi Bille`

Riflessioni sull’attentato terroristico a Christchurh in Nuova Zelanda

Sono state alquanto scioccanti le prime immagini dell’attentato terroristico in Nuova Zelanda con la morte di 49 innocenti presso due moschee a Christchurch. Porgo le mie condoglianze a tutte le vittime di questo ennesimo attacco all’umanità che va fortemente e convintamente condannato e dovrebbe non trovar posto nella nostra società, assieme tutti quei crimini che hanno una matrice raziale, ideologica e religiosa.

https://www.bbc.co.uk/news/world-asia-47578798?fbclid=IwAR1abW2RYD6G47mjseQBBe5DJEh7kt-1llHm9nNKlFc0aV9QKiEiKS-EQAo

Immaginate, se ci invadessero gli alieni o sopraggiungesse la pestilenza del Terzo Millennio, soltanto a quel punto rifletteremo sul valore dell’umanità stessa a prescindere dalla sua composizione in razze, in pensieri o religioni, in culture e geografica. La storia ci ricorda la nostra evoluzione e come essa ritrae i valori e cultura universale dell’umanità, che per gli alieni potrebbe essere irrilevante!

Al Netto di alieni e pestilenze, occorre rilevare e sperare che questa fase di transizione morale, civica, culturale e politica  non si avvii verso un declino di altri tempi, con la differenza che, dopo le ultime due guerre mondiali, questo protrebbe procurare effetti ancor piu devastanti per l’umanita​’.

Certamente nessuno ha la sfera di cristallo ma e`terribile che ai nostri giorni si vedano ancora luoghi di culto bruciare, fedeli uccisi fuori da chiese, sinagoghe e moschee,  popoli ancora in stato di poverta assoluta e popoli che vivono sotto lo spettro di repressioni socio-culturali, politiche e religiose. L’attuale “Welfare State” sta, anche in Europa, per esaurire la sua spinta propulsiva minato dalla nuova ed epocale fase di transizione socio-culturale e politico-ideologica in atto.

Se non si riabilita la cultura della democrazia, della tolleranza e soprattutto dell’equilibrio sociale il declino sara` irreversibilmente pericoloso.

 

Riflessioni sullo stato liberale

Cito Wiston Churchill sull’antitesi del liberalismo ovverosia il comunismo: Il comunismo è la filosofia dei falliti, il credo degli ignoranti, il vangelo dell’invidia; la sua caratteristica intriseca è la condivisione della povertà…..Forse e` vero visto il collasso dei mondi con falce e martello? boh!

Se adesso i comunisti sono diventati “catto”, indossano Armani e il loden e guidano la maserati, lo devono solo ed esclusivamente all’unica ideologia filo-economica della società del petrolio sopravvissuta alle nuove tendenze ovverosia liberismo-liberalismo e il futuro è nel liberismo sostenibile. Chi sostiene che il pericolo comunista e la rivoluzione proletaria siano sparite sbaglia, Lo Stato Liberale e` l’unico che garantisce diversita`, diritti e minoranze.

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Gli Italiani andati in Belgio a lavorare nelle miniere di carbone.

La realta non e’ mai quella che ti presentano ma quella che vive. Durante il periodo del dopoguerra tanti connazionali vennero “adulati” con false offerte di lavoro e una vita dignitosa e decente da vivere come esposto in questo volantino che alcuni caporali di quel tempo facevo girare nei paesi per reclutare minatori da inviare presso le miniere di carbone in Belgio. Tuttavia le condizioni di lavoro e di vita non furono quelle che venivano offerte nei volantini e il resto e` storia #ricordamarcinelle

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